E' un'abitudine molto in voga in politica quella di utilizzare un caso limite della cronaca (specie se dalle tinte fosche e inquietanti) per imbastire congetture e mistificazioni nei confronti dei propri avversari. Lo ha fatto ancora una volta il Ministro Brambilla, commentando faziosamente la tragica notizia del ritrovamento di un cane, sotterrato vivo dal suo padrone a Desenzano.
La Brambilla, intervistata da Studio Aperto, ha buttato benzina sul fuoco, tentando di far passare il concetto che il comportamento assurdo del responsabile di quel gesto, possa essere attribuito alla sua condizione di cacciatore. ''A quanto si apprende – ha dichiarato in tv la Brambilla - stiamo parlando di un cacciatore che, evidentemente non più soddisfatto delle prestazioni del suo anziano cane da caccia durante le proprie escursioni nei boschi alla ricerca di bestiole indifese delle quali fare strage, decide di disfarsene, proprio come si fa con una vecchia automobile, e lo seppellisce vivo. Questa vile condotta offende il grande sentimento di amore e rispetto degli animali e dei loro diritti che è proprio della stragrande maggioranza degli italiani''.
Ecco quindi la solita crociata contro la caccia: “questi italiani – ha ribadito - non hanno più intenzione di restare in silenzio davanti alle tante atrocità che vengono compiute ai danni degli animali, che non rappresentano certo un grande Paese civile quale è il nostro. E delle loro istanze io intendo farmi interprete. Pertanto, in qualità di Ministro del Turismo, con delega alla tutela e valorizzazione dell'immagine dell'Italia nel mondo, mi riservo di dare mandato all'Avvocatura dello Stato perchè venga richiesto, in sede penale ovvero in quella civile, il risarcimento del danno cagionato all'immagine del Paese da questa deplorevole vicenda, che davvero rappresenta una vergogna nazionale''.
Un brutto momento per parlare di tutela dell'immagine del nostro Paese all'estero... forse la Brambilla dovrebbe prima guardare a qualcun'altro.
(08/11/2011)
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