Come predisposto dal nuovo regolamento sulla caccia al cinghiale approvato dal consiglio provinciale nel luglio scorso, la Provincia di Viterbo ha apportato alcune sostanziali modifiche sulla gestione degli ungulati.
Sul territorio provinciale sono stati costituiti otto distretti dislocati in entrambi gli Atc ai quali è demandato anche lo smaltimento dei residui da macellazione dei selvatici abbattuti dalle squadre che operano su territorio libero. Nonostante un regolamento della Comunità europea consenta alle squadre di provvedere a sotterrare le carcasse sul luogo stesso dell’abbattimento in apposite buche coperte secondo precise disposizioni, sono state individuate delle forme alternative "
per garantire quel sano e corretto equilibrio - ha spiegato l'assessore provinciale alla caccia Franco Simeone - fra l’attività venatoria e il rispetto dell’ambiente ed evitare rischi di inquinamento del sottosuolo.
L'assessorato ha investito 20mila euro per il posizionamento di appositi cassonetti adeguatamente dislocati negli otto distretti di gestione. "Una ditta specializzata - ha spiegato Simeone - provvederà ogni settimana, per due volte, a svuotare i contenitori durante l’intero periodo dell’attività venatoria per la specie cinghiale, e precisamente fino al 31 gennaio 2012, smaltendo poi i residui raccolti, nelle strutture preposte".