A proposito della distanze con il resto del mondo venatorio toscano dichiarata dall'Arci Caccia Toscana dopo i primi incontri del tavolo promosso dalla Regione sul Piano faunistico regionale (in particolare in un documento intitolato Autonomi per ricostruire l'unità), Moreno Periccioli, Presidente della Fidc risponde alle critiche in esso contenute.
Al di là della scelta di proporre l'autonomia per cercare l'unità, su cui Periccioli evidenzia una contraddizione in termini, proprio sulla discussione avviata dalla Regione sulla programmazione faunistica, il Presidente Fidc sottolinea : “a noi sembrava logico concludere insieme il lavoro che unitariamente avevamo iniziato, invece l’Arcicaccia ha deciso di sfilarsi e presentarsi da sola al tavolo regionale, rinunciando a priori financo ad un confronto per verificare se esistesse o meno intesa nel merito delle proposte da avanzare”.
Ma nel suo documento l'Arcicaccia solleva altre questioni rimproverando a Federcaccia Toscana di non aver dato risposte alle sue proposte sulle “basi culturali ed organizzative per l’unità” e ponendo altri interrogativi alla sua Associazione: perché chiedere che al Tavolo toscano sulla caccia si affronti la riforma della 157? Perché non c’è stato impegno per risultati positivi al Tavolo nazionale presso la Conferenza delle Regioni? Perché non prende le distanze da rivendicazioni che mirano all’allargamento delle specie cacciabili? Tutte cose che l’Arci definisce “falsi obbiettivi” che distolgono l’attenzione dalla corretta gestione faunistica.
“L’unità si fa su obbiettivi, programmi e progetti concreti, non sui soli slogan” ribatte Periccioli, sottolineando per altro che solo pochi mesi fa anche l'Arci Caccia regionale condivideva “la richiesta alla Regione di mantenere invariato il calendario venatorio, proprio in contrasto con il Tavolo nazionale presso la Conferenza delle Regioni da cui venivano proposte di contrazione di tempi e specie. Era questo – si chiede Periccioli - l’esito positivo cui avremmo dovuto contribuire? Spingere per ridurre i tempi di caccia?”. La condivisione con Arcicaccia c'è stata ancora poi su altre due questioni: la richiesta nell'aprile del 2010 di azzerare l'iter dell'articolo 42 della Comunitaria e quella di riformare la 157/92 su alcuni precisi contenuti, fra cui, scrive ancora il Presidente Fidc “proprio le modalità di recepimento delle Direttive e di definizione dei tempi e delle specie del calendario venatorio".