Approvato dalla regione Sicilia lo scorso 23 ottobre, un disegno di legge che autorizza l'abbattimento nelle aree protette siciliane per le specie in sovrannumero attraverso dei piani di cattura e abbattimento.
Il provvedimento si inserisce tra le misure di prevenzione ai danni soprattutto causati da cinghiali ma anche da altre specie come conigli, bovidi selvatici ma anche quelle che rientrano nella categoria “specie domestiche inselvatichite”, ossia cani e gatti randagi che vivono in una condizione di selvaticità. Contraria al provvedimento si è schierata l'Enpa, secondo cui mancherebbero attività di monitoraggio, controllo e censimento di tali specie, necessarie a quantificare l'entità del fenomeno.
Gli enti gestori delle riserve o dei parchi dovranno presentare all'assessorato Agricoltura e Foreste un piano di cattura o di abbattimento diviso per ogni particolare specie. Piani che dovranno essere accompagnati da motivazioni che riguardano soprattutto il numero dei capi rilevati, attraverso statistiche, e rischi incombenti. I cacciatori che verranno coinvolti saranno formati da appositi corsi e quelli che otterranno l'autorizzazione, effettueranno il prelievo in apposite aree d'attesa.