In piena crisi economica, con il Paese letteralmente in ginocchio e costretto a pesanti manovre per tentare di appianare i conti pubblici, gli animalisti della Lac, pur di attaccare frontalmente i cittadini cacciatori, non trovano di meglio che chiedere alla Commissione europea di “accellerare i tempi ed arrivare a infliggere la pena pecuniaria alla Lombardia per l’uso scorretto delle deroghe”.
Ora, immaginando che il giovanattone dipietrista alluda alla procedura di infrazione nei confronti della Lombardia, con la quale nel 2010 la Corte ha imposto la sospensione delle deroghe lombarde, che è stata eseguita e che in linea di principio la UE non potrebbe imputare alcuna pena pecuniaria può alla regione, suona quantomeno bizzarro che un europarlamentare italiano, che guarda caso è anche presidente della Lac, spinga perché il proprio paese sia multato, anziché auspicare l'adozione degli strumenti necessari ad una corretta applicazione, ove ce ne fosse bisogno.
Ricordiamo poi che è la normativa italiana ad essere considerata non completamente conforme alla direttiva comunitaria, non certo la possibilità di autorizzare la caccia in deroga, come abilmente vorrebbero far credere Zanoni e compagni. Non dobbiamo dimenticarci che stiamo parlando di uno strumento opportunamente previsto a determinate condizioni, su cui certo occorre fornire chiarimenti attraverso le Linee Guida, in molti casi necessario per prevenire danni e situazioni insostenibili per l'agricoltura.
Alla Lac, che contro le deroghe ha organizzato anche una petizione insieme al CABS, Committee Against Bird Slaughter, con il quale organizza campi anti – bracconaggio in tutta Europa, occorre far notare che le vere urgenze ambientaliste sarebbero altre, come testimoniano per altro le decine e decine di prodcedimenti d' infrazione a cui l'Italia è stata sottoposta. Attualmente ce ne sono 133 attive e alcune decine riferite a problemi ambientali, anche gravi e gravissimi; solo nel 2011 l'Italia ha ricevuto una trentina di lettere di messa in mora e diverse su importanti temi quali inquinamento, rifiuti, qualità dell'aria e abusivismo edilizio.
Prendersela con la caccia, proprio nei giorni in cui per il mancato recepimento della direttiva sui requisiti di capitali e sui bonus per le banche e gli istituti finanziari la Commissione ha chiesto alla Corte di Giustizia di infliggere una multa da quasi 97.000 euro al giorno all'Italia finchè le norme non saranno implementate, suona quantomeno ridicolo.
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