Il Tar di Palermo ha respinto la richiesta di sospensiva del calendario venatorio 2011-2012 nella parte in cui ha imposto il divieto di caccia nei Siti di importanza comunitaria, nelle Zone di protezione speciale e nel futuro Parco dei Monti Sicani e previsto norme stringenti per la protezione della beccaccia. Il ricorso era stato presentato dalla Federazione italiana della caccia e da altre associazioni venatorie siciliane, che sono state condannate anche a pagare 3 mila euro per le spese del giudizio.
Soddisfatto Angelo Dimarca, responsabile regionale del Dipartimento Conservazione Natura di Legambiente Sicilia, secondo cui "Il TAR Palermo conferma un importante e moderno indirizzo giurisprudenziale sulla prevalenza degli interessi di tutela ambientale". Per Legambiente "occorre ora concludere l’iter di approvazione del Piano Regionale Faunistico Venatorio 2011-2016, in istruttoria da troppi mesi, nel pieno rispetto del diritto comunitario e degli autorevoli indirizzi dell’ISPRA-Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale del Ministero dell’Ambiente".
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