L'Ispra deve tornare sotto la vigilanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri, così come è stato alla sua nascita (nel 1992) per l'INFS, l'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica confluito solo nel 2008 nell'Ispra, sotto il diretto controllo del Ministero dell'Ambiente. E' l'Assessore regionale alla Caccia del Veneto, Daniele Stival a chiederlo, sottolineando che è la Presidenza del Consiglio “la sede più idonea per realizzare con efficacia le necessarie sintesi tra le strategie nazionali che debbono confrontarsi con il tema della protezione dell’ambiente”.
“La centralità delle funzioni di supporto e consulenza assicurate dall’ISPRA – ha fatto presente l’assessore veneto – si esplica avuto riguardo a tematiche riconducibili alla sfera di competenze di più ministeri e non solo di quello dell’ambiente. Nel settore della gestione faunistico venatoria del territorio, in particolare – ha sottolineato Stival – è quanto mai avvertita l’esigenza che l’Istituto venga supportato per consentire lo sviluppo, al suo interno, di tutte le opportune linee di ricerca finalizzate alla regolamentazione dei prelievi venatori e al recepimento delle legittime aspettative del mondo agricolo. Si tratta di questioni non marginali – ha concluso Stival – che potrebbero anch’esse beneficiare di un’azione governativa, sostenuta dalle necessarie intese a livello di Conferenza Stato-Regioni, che valorizzi le funzioni dell’ISPRA a partire da una sua ‘ricollocazione’ istituzionale”.
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