"Caporale dovrebbe sapere che la mia proposta di posticipare la data di chiusura della caccia al cinghiale è stata sottoscritta da tutti i gruppi consiliari ed è stata approvata dall'intero Consiglio regionale, quindi con i voti di Rifondazione, Pd, Udc, Idv, Fli e Pdl". Con queste parole l'assessore regionale abruzzese alla Caccia, Mauro Febbo, risponde alle osservazioni del capogruppo dei Verdi Walter Caporale, con le quali aveva criticato la scelta di allungare la misura presa a difesa delle coltivazioni agricole.
"Lo invito - dice Febbo nella sua nota riferendosi a Caporale - a farsi un giro per le campagne abruzzesi per verificare con i suoi occhi i danni che i numerosi cinghiali che vivono nella nostra regione causano alle colture, vanificando il duro lavoro di tanti agricoltori. Gli oltre due milioni di euro che ogni anno Regione e Province spendono per risarcirli potrebbero essere destinati a settori che sono in grande difficoltà come il sociale. Inoltre Caporale - continua l'assessore - dovrebbe sapere che in molte regioni amministrate da governi di centrosinistra e vicini alle sue posizioni queste proroghe vengono concesse ogni anno e mi sembra che i rappresentanti del suo partito non si lamentino. Ero convinto che i Verdi e le loro linee di pensiero fossero uguali in tutte le regioni ma mi sbagliavo. Sono sicuro - conclude - di non sbagliare però quando penso che politici come Caporale, animati solo da pregiudizi e acredine nei confronti degli avversari, non sono affatto in via di estinzione.