Per rispondere all’emergenza ungulati sostenute dagli agricoltori nelle aree non vocate, il Comitato di Gestione dell’Ambito Territoriale di Caccia 13 della Provincia di Massa Carrara ha espresso parere positivo sull’opportunità di aumentare i giorni in cui le squadre potranno andare a cacciare.
L’ipotesi, al vaglio della Provincia di Massa Carrara, prevede l’aggiunta di uno o più giorni ai già calendarizzati appuntamenti del mercoledì e domenica. Un’opportunità che l’Atc aveva già prospettato in passato per far fronte alla numerosa popolazione di cinghiali che ormai si sono spinti fino alle aree urbane provocando, anche nel 2010, circa 45 mila euro di danni alle coltivazioni accompagnata dalla furia degli agricoltori. “E’ una prospettiva – spiega Valerio Poi, Presidente del Comitato di Gestione – che avevamo già indicato in diverse occasioni nei mesi precedenti e che ci trova decisamente favorevoli. L’ampliamento dei giorni di prelevamento nelle zone a forte criticità, le cosiddette aree non vocate, è sicuramente uno strumento efficace per eradicare la specie dalle aree dove non dovrebbero stare”.
Nonostante il numero di prelevamenti che ha sfiorato quasi i 3700 capi abbattuti nel 2010 nei distretti autorizzati, 444 in più rispetto all’anno prima, la popolazione dei cinghiali sembra fuori controllo. “Il calendario prevede la possibilità di una deroga al 31 gennaio 2012 se non completati i piani di abbattimento per far fronte proprio a questa emergenza di sovrannumero di cinghiali. Noi siamo favorevoli – ripete Poi - a consentire la caccia in uno o più giorni diversi da quelli calendarizzati. Ora sta alla Provincia modificare il regolamento”.
L’Atc coglie l’occasione per ricordare a tutti i cacciatori del cinghiale di indossare abbigliamento ad alta visibilit�e adottare tutte le misure utili alla sicurezza, rispettare le aree vocate e non e che è vietato abbattere specie di fauna selvatica diversa dal cinghiale, fatta eccezione per la Volpe nei tempi consentiti dalla normativa vigente. Eventuali infrazioni – spiega ancora il Comitato – da parte di una delle squadre iscritte all’Atc 13, potranno portare anche alla sospensione dell’attività venatoria fino ad un massimo di 3 mesi. Un ultimo fondamentale accorgimento: gli animali abbattuti dalle squadre dovranno essere contrassegnati con l’apposizione di una delle fascette metalliche da utilizzare per il territorio vocato.