Proseguiamo il nostro viaggio alla scoperta di una
nuova generazione di cacciatrici e questa volta vi portiamo in Romania, dove vive
Lavinia Pavel: cacciatrice appena ventenne e collaboratrice della equivalente
rivista Diana (si chiama così anche da loro).
Caccia diversi generi di selvaggina: dalla migratoria alla stanziale ma anche caprioli e cervi, lavora come assistente di direzione e ha diverse amiche che praticano la sua stessa passione.
"Insieme – dice – impariamo a rapportarci con il mondo, assaporiamo lo spirito di libertà e ad educarci nel rispetto per l'ambiente. Ci guida la passione unita ad una profonda osservazione della natura e dei suoi fenomeni”. La caccia per Lavinia è più che positiva per l'educazione dei giovani: “favorisce la formazione di un insieme di valori morali profondi, senza i quali la passione venatoria non sarebbe nulla, ma solo la manifestazione degli istinti primari”.
Quello che è per lei la caccia, lo dice in una poesia che ci ha inviato(traduzione a cura della redazione):
LA CACCIA E' DONNA
(MONNA DIANA)
I venti d'autunno con me
Il frastuono del silenzio,
Un cielo senza nuvole
La mia sembianza confusa nella natura.
La primavera è un cervo
Che ignaro avanza.
Groviglio di sensazioni
Scrutano intorno.
Provo a nasconderrmi nel vento,
sfido lo sguardo effimero.
Non sono la dea della terra
Figlia di Giove.
Non allarmare il cervo che hai scorto.
Il vento mi protegge,
L'universo si ferma.
Ecco il gigante regale.
La sua vita non è mia.
Non dire come alcuni
Ch'è la legge selvaggia.
Ma l'istinto t'impazza.
Spegni quell'occhio che vive!
Perdonami Artemis.
Vai senza indugio.
Il cervo è mio!
Sono una donna che caccia.
Poggio il ginocchio, decisa.
Un colpo solo.
Un ultimo mugghio si perde, triste
Nella lotta disperata, inutile.
Eccolo il cervo,
t'offre la vita.
Una forte emozione,
la preda è la caccia.
La terra è calda di sangue,
Rosso.
Onore per l'ultima volta
Al cervo maestoso.
Sedotto da una dolce fanciulla.