E' stata approvata durante il consiglio regionale di ieri, martedì 20 dicembre la revoca delle deroghe allo storno. Sul provvedimento, proposto dal Presidente del consiglio regionale, Rosario Monteleone, al fine di evitare le sanzioni europee dopo la lettera della Commissione UE, si sono registrati i voti contrari solo della Lega Nord, che si è vista respingere l'emendamento firmato da Francesco Bruzzone che ne chiedeva in alternativa la sospensione.
In quella comunicazione la Commissione UE ha citato l'infrazione alla Direttiva uccelli (l'allora 79/409/CEE) da parte della Liguria nella stagione 2006/2007, oggetto di una sentenza della Corte di Giustizia europea del 2008 imputando allo Stato la mancata regolazione del regime di deroga a livello nazionale.
Secondo il leghista Bruzzone, la scelta della Regione è contraddittoria e inopportuna, visto che la delibera sulle deroghe di questa stagione è stata giudicata valida anche da Tar, Consiglio di Stato e Presidenza del Consiglio dei Ministri. “Sarebbe stato molto più opportuno – commenta - recepire le indicazioni della Commissione Europea e sostenere la legittimità dell’atto”. “Sull’argomento – continua il consigliere - non cambio posizione politica e quindi darò sostegno ad iniziative coerenti così come avviene in altre regioni italiane che si trovano nella identica situazione ligure”. Bruzzone inoltre ricorda che “non c’è nessuna condanna: la Commissione scrive che dobbiamo dare chiarimenti”, “piuttosto – prosegue - diciamo che vogliamo fare la scelta di non cacciare gli storni, ma non sosteniamo di farlo per difendere l’interesse pubblico”.
Ma la posizione della Lega non è stata condivisa in regione e anche l'assessore Renata Briano ha convenuto nella necessità di chiudere le deroghe. “La Comunità europea – ha dichiarato l'Assessore - suggerisce una revoca, oppure una sospensione momentanea e poi una revoca. Per evitare sanzioni è preferibile procedere subito alla revoca. Ho già una bozza di difesa del nostro provvedimento, col quale chiediamo un incontro per far ripartire la legge. Se c’è un accordo sul testo possiamo inviarlo domani a Bruxelles”.