“Ancora una volta il Tar condanna la Regione a
rimettere mano al calendario venatorio per ridurre i periodi di caccia e le specie cacciabili. Per dar seguito alla sentenza del Tar, in corso d’opera, si chiude la caccia al
fagiano insieme alla
starna per la quale erano gia’ state ridotte le giornate di caccia in contrasto con quanto previsto dalla 157/92 che vuole la chiusura delle
specie stanziali al 31 dicembre mentre è ormai da due calendari venatori che si riducono drasticamente i periodi di caccia alla lepre e alla starna senza addurre nessuna motivazione”.
Così Angelo Pessolano, presidente provinciale dell'Arcicaccia che in una infuocata lettera alla Regione e alla provincia evidenzia anche l'assurdità di chiudere in anticipo anche la caccia alla beccaccia “senza alcun dato a supporto” e di ridurre le giornate per i migratoristi, con l'effetto di concentrare i cacciatori negli stessi posti alla specie colombaccio, aumentando le possibilità di incidenti. Inoltre secondo Pessolano, il prolungamento del prelievo al cinghiale (fino al 5 gennaio) con l'utilizzo dei cani da seguita rischia di danneggiare la specie, visto che un secondo scopo della proroga, oltre alla riduzione dei danni all'agricoltura, sarebbe quello di eradicare la specie dal territorio.