“Abbiamo presentato al ministero dell'Ambiente, che per fortuna ci ascolta di più adesso rispetto ai tempi della Brambilla e della Prestigiacomo una nota di ben 17 pagine in cui sosteniamo tutte le nostre ragioni di fronte alle contestazioni inviate il 24 novembre dal commissario Ue Janez Potocnik. Roma ha fatto sua questa nota e la invierà a Bruxelles”. Così l'Assessore regionale alla Caccia Daniele Stival risponde alle dichiarazioni di Zanoni, secondo cui il nostro Paese sarebbe già esposto alle possibili multe dall'Ue per non aver fornito i chiarimenti richiesti sulle infrazioni aperte.
La Regione non teme le multe, visto che, argomenta l'Assessore, la stessa lettera dell'Europa riconosce che il Veneto ha cambiato la sua normativa sulla caccia in deroga nel 2007 introducendo modifiche che configurano “un recepimento corretto” della direttiva Ue. Senza contare che “per ben cinque volte la normativa sulla caccia in deroga del Veneto è stata sottoposta all'esame dei giudici (Tar, Consiglio di Stato, Corte costituzionale) e alla fine è stata sempre giudicata legittima”.
“Il punto che l'Ue ci contesta - spiega Stival - è che non abbiamo previsto l'immediata annotazione da parte del cacciatore dei capi che abbatte. Ma noi osserviamo che ci sono dubbi di costituzionalità se le misure che ci chiede l'Ue diventano di vero e proprio "controllo personale" sul cacciatore, e che l'accertamento sull'eventuale eccesso di selvaggina catturata può essere fatto dalle guardie anche durante l'attività venatoria, che ci sia o no l'annotazione. Viceversa le annotazioni ci consentono di avere dati precisi su quanto avviene. Per questo ad esempio nel 2010, numeri alla mano, è stata fermata la caccia alla peppola”.
Altra questione è quella dei contingibili cacciabili. “L'Ispra - evidenzia Stival - ci ha anche invitato a consultare i dati di Birdlife International. Ebbene, i numeri che se ne ricavano ci danno ragione. Per lo storno ad esempio erano state indicate 290 mila unità a livello nazionale, ma poi è risultato che si sarebbe potuto indicarne più del doppio. Per il fringuello siamo rimasti bel al di sotto degli stessi quantitativi ricavabili dalla sentenza della Corte di giustizia. La Regione ha indicato sempre quantitativi estremamente prudenti rispetto ai dati di Birdlife International. Insomma, riusciamo a gestire la caccia nel rispetto dei principi di conservazione della specie. E siamo fiduciosi che Bruxelles ce lo riconoscerà". (Il Giornale di Vicenza)