Mentre i cacciatori sardi sono in agitazione per le modifiche del calendario venatorio, anche la politica regionale si muove per sbloccare quel che resta della stagione venatoria, fermata a seguito delle decisioni del Tar. Come riporta il quotidiano Sardegna Oggi, diversi consiglieri del centrodestra hanno appoggiato l'interrogazione di Ignazio Artizzu (Udc – Fli) che chiede di “porre rimedio ad un evidente, clamoroso errore compiuto” nei confronti dei cacciatori.
Nel testo i consiglieri chiedono di “rivedere i limiti del calendario venatorio e allungare il periodo della caccia a febbraio, come previsto dalle linee guida europee”. L'interrogazione in particolare è rivolta all'Assessore all'Ambiente Giorgio Oppi, a cui si chiede se ritiene rispondente ai documenti europei relativi ai Key concepts e alla Guida interpretativa della Direttiva “Uccelli” la soluzione adottata e "come intenda provvedere per fare in modo che si ponga rimedio ad un evidente, clamoroso errore compiuto, che ha determinato la giusta e comprensibile irritazione del mondo venatorio sardo, il quale - si legge sempre nel testo - ha percepito le decisioni adottate dal Comitato come una ennesima penalizzazione nei confronti di un’attività rispettabile e meritevole di ben maggiori attenzioni da parte della Regione sarda".
All'Assessore si chiede poi "come intenda procedere per assicurare che la Regione Sardegna abbia finalmente a disposizione un organismo tecnico-scientifico che possa produrre la documentazione adeguata per poter assumere in Sardegna, senza più dipendere da organismi esterni, tutte le decisioni necessarie per il governo, la gestione e lo sviluppo del patrimonio ambientale, della fauna e della Caccia”.