Riceviamo e pubblichiamo:
Abbiamo appreso, dal Corriere di Siena di stamani, che giovedì della scorsa settimana un cacciatore, intento a praticare l’attività venatoria a Colle Val D’Elsa, ha commesso un grave reato penale abbattendo due aironi.
Questo fatto, insensato e disdicevole, classifica l’autore del gesto come bracconiere comune, figura del tutto distinta e lontana da quella di cacciatore, non solo sotto il profilo della legalità, ma soprattutto sotto il profilo etico e culturale.
L’Arci Caccia Toscana e quella di Siena condannano senza mezzi termini questo episodio, che nonostante riguardi, come ovvio, la singola responsabilità personale dell’autore del reato, contribuisce a screditare culturalmente l’attività venatoria nel suo complesso.
La persona che si è resa protagonista di questo sconsiderato gesto è doppiamente colpevole; perché ha infranto la legge e perché deturpa un’attività legittima, qual è la caccia, che vede impegnate centinaia di appassionati volontari in attività di gestione faunistica e di miglioramenti ambientali i cui effetti virtuosi si riverberano sulla qualità della vita complessiva, anche di coloro che non praticano l’attività venatoria.
L’Arci Caccia, da sempre, è impegnata a promuovere e a praticare la caccia conservativa, tanto che nei propri corsi di formazione per neo cacciatori pone costantemente al centro il valore della legalità e del prelievo sostenibile.
I primi danneggiati da episodi di questo genere sono i tanti cacciatori onesti che praticano responsabilmente questa attività.
Contiamo molto sulla capacità di selezionare i giudizi e di “non fare di tutta l’erba un fascio”.
La caccia e i cacciatori sono tutt’altra cosa da colui che ha sparato agli aironi.
Firenze, 4 gennaio 2012