Riceviamo e pubblichiamo:
Vogliamo ripercorre, a vantaggio di tutti Voi lettori, la storia/cronaca delle puntate che hanno portato a non trovare l’unità, ed ascoltare i Vostri pareri.
Tutto ha avuto inizio, con una impositiva convocazione da parte dell’on. Berlato, di Caccia Ambiente, CRCA, CST, MCR. Successivamente, su pressioni di CRCA (non si conoscono le motivazioni), la riunione si è tenuta il 14 ottobre a Brescia. Presenti: per CA: Ricca, Corradin, per CRCA: Bravo, Casella ,Bruni, Legati, per CST: un suo delegato, per MCR: Berlato.
In tale occasione, fu ribadito da parte di tutti la volontà di tendere all’unità con esplicita premessa, da parte di Caccia Ambiente e CRCA, che nel nuovo soggetto politico non potevano albergare nessuno dei politici facenti parte di altri partiti, ovvero la loro accoglienza doveva essere subordinata alle dimissioni dal partito di appartenenza per entrare temporaneamente in un gruppo misto. Ciò valeva anche per l’on.le Berlato. Tale richiesta fu supportata e consacrata in due documenti scritti da parte di CA e CRCA.
La seconda riunione si è tenuta a Thiene (Vicenza). Presenti: per CA: Stango, Romanelli, Zichi, per CRCA: Bosio, Bravo, per CST: nessuno, per MCR: Berlato ed un altro delegato. Nell’occasione ci fu la condivisione che il nascente partito non doveva contrapporsi all’associazionismo venatorio, ma che, anzi, bisognava favorirlo. Rimasero insoluti due punti: il primo, fortemente voluto da CA, era che il termine “caccia” doveva essere presente sul nuovo simbolo; il secondo – ma si trattava di ribadire quanto già espresso in precedenza – riguardava i parlamentari che avessero avuto intenzione di aderire: essi dovevano dimettersi per andare temporaneamente nel gruppo misto. L’on.le Berlato affermò che una volta raggiunta l’unità si sarebbe dimesso dal PDL per entrare nel gruppo misto: per cercare di ufficializzare definitivamente tali intese si programmò la terza riunione a Salerno. Per il 6 dicembre.
Il pomeriggio del 5 dicembre venimmo a sapere che l’on.le Berlato non avrebbe partecipato e che CRM aveva già dato mandato a presiedere al coordinatore regionale della Campania sig. Gino Melfi, il quale, il giorno successivo, alla domanda del perché l’on.le Berlato non aveva partecipato rispose candidamente che Berlato non solo non era il presidente di MCR, ( tanto è vero che la delega risulta conferita da tale Vincenzo Forte – presidente MCR ) ma non era nemmeno iscritto al movimento. Di ciò fu avvisato prontamente il presidente di CRCA Avv. Bosio, il quale rispose che ci trovavamo di fronte ad una scorrettezza e che anche egli - stante i fatti - non sarebbe venuto alla riunione giustificandola con un guasto della macchina in autostrada. Alla riunione parteciparono per CA Dente, Adinolfi, Pappalardo, per CRCA nessuno, per CST nessuno, per MCR il sig. Melfi. Inutile aggiungere che la riunione fallì.
Successivamente il presidente di CRCA propose al nostro presidente Stango di fare un incontro riservato solo tra CA e CRCA perché era stufo delle strumentalizzazioni e ritenendo esserci tutte le condizioni per unire i due movimenti/partiti. Il nostro presidente aderì prontamente e la riunione fu programmata per il 22 dicembre a Forlì.
Solo il pomeriggio del 21 CA è venuta a sapere che risultavano invitati anche MCR e CST. Visto il comportamento scorretto e la poca trasparenza CA ha disertato l’incontro, per poi scoprire dal comunicato di CRCA che l’accordo era già stato raggiunto “…. dopo gli incontri di Brescia e Vicenza..”.
A Voi cari lettori il commento circa la nostra uscita dalle trattative anche alla luce di recenti vicende giudiziarie su taluni poco lineari tesseramenti.
Caccia Ambiente è fatta di persone che vogliono tentare di costruire qualcosa per il nostro mondo: se non dovessimo riuscirci, quantomeno avremo la coscienza a posto per dire: abbiamo tentato. Certamente abbiamo bisogno del sostegno di tutti sempre pronti a farci da parte se scopriamo o ci farete scoprire che non siamo all’altezza del difficile compito, ma sempre a testa alta. I risultati fino ad oggi conseguiti ci inducono ad andare avanti e ci confermano che siamo sulla strada giusta. Se qualcuno intende scalfirli divulgando maldestramente le diatribe interne faccia pure, noi rispondiamo che esse sono discussioni normali tra coloro che agiscono solo per la salvaguardia della loro passione, e che tali malintesi, oramai abbondantemente superati, noi li auspichiamo sempre perché denotano la trasparenza che ci contraddistingue.
Caccia Ambiente
Direzione Nazionale