Caccia aperta tutto l’anno per contrastare il fenomeno ungulati in Toscana. Gli agricoltori, questa in sostanza la novità della proposta rilanciata da Coldiretti Toscana durante l’audizione sui Praf, non vogliono più subire danni alle coltivazioni. Si dunque al prolungamento della stagione venatoria anche per tutto l’anno, sia nelle zone vocate che non vocate, pur di riportare il fenomeno ad un livello sostenibile. In Toscana, dall’alto Mugello a Zeri sono presenti oltre 300 mila esemplari tra cinghiali, caprioli, daini, cervi, mufloni, storni e piccioni che si divorano in termini di alimenti verdi qualcosa come 4 milioni di quintali, pari ad un valore di 20 milioni di euro di foraggere all’anno. Pesante anche l’incidenza sugli incidenti stradali: circa 600 eventi in un anno.
La proposta di Coldiretti arriva dopo una mobilitazione che ha coinvolto tra novembre e dicembre tutte le province toscane con consigli straordinari ed incontri con i rappresentanti delle amministrazioni provinciali e comunali, e punta con forza a creare le condizioni per affrontare l’emergenza con tutti i requisiti della straordinarietà fino a quando l’eccessivo numero di ungulati non sarà più una “calamità” per il territorio, l’agricoltura, l’ambiente e la sicurezza. Ma non è tutto. Gli agricoltori si sono fatti avanti proponendosi di vigilare e segnalare alla Provincia di competenza i danni alle coltivazioni intervenendo, se necessario, anche direttamente - previo possesso del patentino - o servendosi di personale abilitato.
“Queste sono le proposte non più rimandabili ed ineludibili – spiega Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana – che il Consiglio Regionale ci auguriamo faccia sue. Gli ungulati sono una calamità per l’agricoltura e per la nostra comunità evidente e non più sopportabile. Ogni anno costano centinaia di migliaia di euro di danni alla sola agricoltura, centinaia di incidenti stradali: l’equilibrio è completamente saltato. Sono necessarie azioni forti, decise, radicali”.
Sulle proposte precisa: “L’agricoltore potrà segnalare alla Provincia i danni subiti e la presenza in determinate aree, e potrà anche intervenire direttamente solo nel caso che, entro 24 ore dalla comunicazione, non avrà avuto risposte. Potrà farlo direttamente oppure potrà indicare un soggetto con regolare possesso di patentino. Non possiamo permetterci misure soft, servono misure straordinarie ed efficaci”.
L’altra novità filtrata dall’audizione e rilanciata dall’organizzazione agricola è sul metodo per il riconoscimento dei danni. I danni subiti alle coltivazioni dovranno essere valutati al prezzo di mercato e non saranno riconosciuti solo se l’agricoltore aveva messo in atto tutte le condizioni per prevenirli: “La prevenzione dovrà essere a carico degli Ambiti Territoriali di Caccia – sottolinea Marcelli un altro dei punti della proposta.
Ora l’ultima parola spetta alla Commissione Agricoltura presieduta da Loris Rossetti e successivamente al Consiglio Regionale che dovrà approvare il Praf. “Siamo fiduciosi – conclude il Presidente – gli ungulati sono un problema molto serio per l’agricoltura, per il territorio, per l’ambiente e per la comunità intera”.
(Coldiretti Toscana)