Il suo tempo libero Giada Iacomelli, 21 anni di Serravalle Pistoiese, lo passa quasi tutto a caccia. E' il suo hobby, una delle sue più grandi gioie. “Sono circondata da cacciatori: nonni, zii, babbo e addirittura fidanzato – dice per la nostra rubrica – quando ho preso il porto d'armi sono stati tutti molto contenti, ho fatto quello che ho sempre desiderato fin da piccola”. Con l'arrivo della licenza ha gradualmente abbandonato le tradizionali attività sportive, così come il tiro con l'arco, che ha praticato con passione. Ora, quando impegni di studio lo permettono (è iscritta alla facoltà di ingegneria edile a Firenze), va a tordi e ogni tanto si concede qualche uscita “alla penna” con i suoi cani. “La caccia – spiega - è il modo più semplice e il migliore per passare delle belle giornate in mezzo alla natura, liberi da tutti gli stress che ci affliggono”.
Giada fa parte del neonato gruppo delle Cacciatrici pistoiesi, formazione di sole donne, interno alla Federcaccia, che si propone di promuovere l’attività venatoria in ogni aspetto, sia culturale che sociale. Un impegno che sente suo. “Mi piacerebbe – dice - rivolgere un piccolo pensiero a chi è contro la caccia, invitandoli a riflettere”. La maggior parte di loro, spiega poi, non dà delle spiegazioni vere e proprie ma si limita a dire che la caccia è cattiva, che uccide animali innocenti, ma cosa ne sanno davvero? Poco, forse nulla. “Non sono mai stati a caccia – prosegue – e basano le loro conoscenze solo sulle poche cose che vedono alla televisione o magari anche solo per sentito dire”. Prima di dire che non la trovi giusta – sottolinea – dovresti conoscerla".
E poi ci sono i fatti. La caccia – puntualizza – è utile al mantenimento degli equilibri faunistici e può evitare gravi danni. Fatti che fanno a pugni con quell'ingiusta immagine affibbiata alla categoria, fatta, per alcuni, da individui insensibili. I cacciatori “sono invece delle persone splendide – evidenzia la giovane Giada – che sicuramente amano gli animali e la natura molto di più della maggior parte delle persone".
"Un cacciatore – aggiunge – non potrà mai cancellare il rapporto creato con il suo cane, suo compagno di esperienze venatorie, non potrà mai inquinare, incendiare o rovinare boschi e campi: sono gli ambienti in cui passa le sue giornate di caccia”.
Quanto a lei, non ha dubbi per il suo futuro da cacciatrice: “credo che sia sempre stata nel mio Dna e che da lì non voglia andarsene mai più!”.
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