Schiacciante vittoria di no sul Blog di Beppe Grillo al sondaggio sulla possibilità di indire un referendum regionale o nazionale sulla caccia. I contrari ad un quesito elettorale sull'attività venatoria, già fortemente regolata da leggi regionali e nazionali non certo permissive, si attestano al 57,68 contro il 42,32 dei favorevoli (in totale si sono registrate 22.182opinioni, 9388 sì e 12794 no).
Segno, secondo noi, che anche per i grillini indignati, rispetto alle tante emergenze italiane, la caccia non è un problema e che le priorità per il paese sono ben altre. Prima tra tutte quella di ridurre al massimo lo spreco di risorse pubbliche.
Le ragioni del no
Mentre tra le opinioni favorevoli al referendum prevalgono in maggioranza quelle totalmente contrarie all'attività venatoria con motivazioni prettamente animaliste, quelle dei no rispecchiano meglio gli umori della popolazione nel particolare momento che stiamo passando. Eccone alcune:
"In questo momento ci sono questioni molto più importanti: non vorrei distrarre l'opinione pubblica da questioni vitali per la democrazia come la legge elettorale, il conflitto di interessi, le privatizzazioni"
"Come in molti altri casi, regolamenti e normative sono già vigenti e numerosi. Il problema sta, al solito, nell'applicazione e nel rispetto dei medesimi. Altra questione sono le deroghe "creative", che il più delle volte però sono sottoposte a dovute revisioni presso gli organi competenti. Certo, ci sono roboanti eccezioni, ma non tali da legittimare una caccia alle streghe basata su disinformazione e pregiudizio. Puntualizzo, infine, di non essere mai stato cacciatore, e di non essere particolarmente vicino alla categoria. Quanto affermo sopra può essere applicato a qualsiasi disciplina praticata sul territorio".
Sarei contrario a un referendum è una perdita di tempo e soldi, la regione dovrebbe però adottare delle restrizioni alla caccia per salvaguardare le specie animali punto e basta. Questo con i politici attuali però non è possibile".
"Sinceramente credo che prima vengano altri problemi più importanti. Basta vedere che è successo oggi 12/1 alla consulta. Non è democrazia in Italia".