"
Convocare il referendum, come in questi giorni chiedono tutte le associazioni anticaccia, ha un costo, più di 25 milioni di euro, che i piemontesi dopo 25 anni dalla raccolta firme e in un momento di grande difficoltà come quello attuale non si possono permettere. Per questo motivo, dopo il ritiro dell’emendamento di abrogazione della legge regionale sulla caccia, è necessario lavorare per votare un testo in grado di superare i quesiti referendari e allineare la normativa piemontese a quella di altre regioni italiane". E' quanto dichiara Gian Luca Vignale Presidente della Commissione Caccia e pesca della Regione Piemonte in merito alle polemiche di questi giorni.
"Sarà, pertanto, ora compito della Commissione Caccia e pesca convocata mercoledì prossimo sia la mattina che il pomeriggio, - aggiunge Vignale - votare in sede redigente (ovvero la Commissione vota singoli articoli mentre l’aula Consigliare approva solo il testo finale) le proposte di legge depositate sulla caccia".
"Come estensore e primo firmatario del pdl n. 104, che di fatto aggiorna la gestione dell’attività venatoria piemontese, è necessario - conclude- che finalmente il Piemonte si doti di una legge che faccia del prelievo venatorio un’attività non solo controllata, ma fonte di promozione del territorio e di reddito, nonché uno strumento in grado di far diminuire i danni in agricoltura".