E' stato l'assessore regionale alla Caccia,
Claudio Sacchetto, a fare un passo indietro ritirando il controverso emendamento che, una volta approvato, avrebbe invalidato la legge regionale sulla caccia, evitando così anche il referendum animalista. Lo ha fatto lunedì 16 gennaio nel corso della riunione di Commissione. L'Assessore in una nota ha spiegato che
la presentazione dell'emendamento non è stato un atto istintivo e avventato ma al contrario, “giuridicamente valido”, che non avrebbe tra l'altro comportato alcun vuoto legislativo, come da più parti invece sostenuto e ha fatto sapere di aver ricevuto la garanzia assoluta da ogni membro della Commissione per
redarre la nuova legge entro e non oltre il termine di un mese e mezzo.
“Solo con una nuova normativa – scrive l'Assessore nel comunicato - potremo finalmente lasciarci alle spalle una legge oramai superata e dotare il Piemonte di una regolamentazione moderna, portandolo sotto questo punto di vista in linea con le altre regioni italiane. In questo modo si può evitare il referendum, risparmiare una cifra che si aggira intorno ai 20 milioni di euro e, soprattutto, rispettando la legge, dare dignità ai cacciatori, sempre più al centro di un accanimento mediatico e non solo che non è giustificabile in alcun modo”.
Nel nuovo testo la caccia per Sacchetto dovrà essere contemplata come un'attività da valorizzare nei suoi aspetti sociali ed economici: come mezzo di promozione turistica e difesa dell'agricoltura ma anche come lunga tradizione del territorio. Poi con riferimento ai sostenitori del referendum che vorrebbero la caccia a quasi tutte le specie e vietarla di domenica, l'Assessore scrive “posizioni ambientaliste intransigenti di principio non possono guidare la regolamentazione della caccia: al residente in centro città probabilmente egoisticamente non importa del ruolo dell’attività venatoria nel contenimento della fauna selvatica e inconsapevole protesta, ma ai titolari delle 67 mila aziende agricole insediate in Piemonte interessa la possibilità di non vedere i propri appezzamenti disastrati ogni anno dagli ungulati. Alla posizione dei referendari - ha aggiunto - confido si possa rispondere con una legge rinnovata, positiva e moderna, cominceremo con impegno domani con una doppia seduta della terza commissione (mattutina e pomeridiana), quattro sono le proposte di legge: Lega-Pdl, Pd, Idv e Verdi Verdi. Buone affinità con la nostra sono riscontrabili nella proposta PD. ”