Assurdità in arrivo da Bergamo. Secondo una nota del
Cupav, Coordinamento unitario provinciale delle associazioni venatorie, saranno i cacciatori a dover calcolare le
coordinate satellitari dei propri capanni. "In una circolare che è in arrivo a tutti i titolari di autorizzazione alla caccia da appostamento fisso - spiega infatti il Cupav - l'Amministrazione richiede la
"georeferenziazione" dei loro capanni che insistono sul territorio della Provincia di Bergamo.
Si tratterebbe, come richiesto, di compilare una scheda, in cui il cacciatore titolare di appostamento fisso, dovrebbe riportare le coordinate satellitari ) espresse in gradi primi e secondi di latitudine e longitudine) rilevabile con G.P.S".. Un'ottemperanza stabilita da una sentenza del T.A.R. di Brescia, riguardante il piano faunistico provinciale, per cui l'amministrazione deve procedere alla georeferenziazione di tutti i capanni. "Peccato che però, con arguta scelta - sottolineano i rappresentanti dei cacciatori - la Provincia attraverso il solerte dirigente ponga questo onere in capo al singolo cacciatore e non a se stessa".
In questo modo, secondo il Cupav, i cacciatori titolari di appostamento fisso "dovrebbero dotarsi di strumento idoneo (G.P.S.) e trasformarsi in provetti topografi. Se si pensa che l'età media dei praticanti questa forma di caccia supera i 65 anni, in gran parte anziani e pensionati si stenta a capire la " pretesa" dell'Amministrazione Provinciale. Nella vicina Provincia di Brescia tale compito è stato assolto in maniera diversa con l'impegno del personale dell'Amministrazione stessa. Il portavoce del Cupav, Fortunato Busana dichiara di rifiutare a nome del coordinamento questa impostazione frutto di una decisione unilaterale dei dirigenti e Funzionari del Servizio Caccia e Pesca e confida "nella riconosciuta competenza e buon senso del Presidente Ettore Pirovano, al fine dirivedere tale procedura venendo incontro alle migliaia di capannisti bergamaschi".