Armieri e cacciatori pugliesi, svincolati dalle loro associazioni di riferimento, hanno inviato una lettera aperta agli amministratori regionali per manifestare il proprio dissenso rispetto alla politica venatoria finora intrapresa dall'Ass. Stéfano e per denunciare alcune inadempienze e disattenzioni nei confronti delle loro categorie.
All'assessore si contesta un calendario troppo restrittivo, con la chiusura al 15 gennaio per i turdidi, decisa in contrasto con le richieste di Province e associazioni venatorie, che non sono più convocate in Regione nonostante due richieste specifiche (5 agosto e 10 ottobre) per la revisione del calendario. La regione per i cacciatori è stata carente anche sulla questione del Piano faunistico venatorio regionale, che sarebbe dovuto essere rivisto per l'applicazione della VAS in seguito alla sentenza del Consiglio di Stato da maggio del 2011, “sono ormai trascorsi circa sette mesi e tutto e’ fermo” (ndr, la Regione ha altri 3 mesi di tempo per farlo). Altro punto è quello della mancata costituzione della commissione d’esame, in Provincia di Bari, per l’abilitazione all’esercizio venatorio ferma da oltre due anni, dopo che proprio l'assessore ha deciso di sostituire il Presidente della stessa prima della scadenza naturale, da cui è scaturito un contenzioso giuridico.
Anche sulla deroga allo storno c'è malcontento, perché, dichiarano, “il provvedimento approvato, in contrasto con la normativa Europea, ha portato l’Italia sotto infrazione e quindi la nostra Regione pagherà per tale illegittimità”. Infine i firmatari evidenziano il mancato versamento dei soldi dei cacciatori versati per le tasse regionali alle province per la gestione faunistica venatoria (circa 6 milioni di euro), utilizzati per impinguare le casse della Sanità pugliese.
Gli armieri pugliesi stigmattizzano il danno economico arrecato agli addetti ai lavori e a tutto l’indotto che ruota intorno al settore causato a loro dire da restrizioni sempre più crescenti, perpetrate ai danni dell’attività venatoria e chiedono le dimissioni dell'Assessore Stefano.