Quella che si chiama "etica venatoria" può essere ricondotta a due parole: educazione e buon senso. Riportati questi concetti al mondo venatorio è stato possibile codificare una serie di norme comportamentali:
Incontro con un altro cacciatore: è opportuno salutare all'incontro con un "Buongiorno" e lasciarsi con un "In bocca al lupo".
Il proprio cane: dovrebbe essere ben addestrato e non recare disturbo ad altri cacciatori, o invadere aie e cortili. Se si possiede un femmina in calore non bisognerebbe portarla a caccia.
Il cane degli altri: sarebbe opportuno non avvicinarsi a cani di altri cacciatori, non compagni di caccia, soprattutto se questi sono in atteggiamento di caccia o in ferma.
I compagni di caccia: se si è assieme a compagni di caccia, possiamo decidere in funzione delle circostanze di cedere la posizione, o il capo abbattuto. E' inoltre opportuno cedere il passo ai compagni più anziani o meno prestanti di noi fisicamente. Non è inoltre educato inserirsi nel tiro degli altri o recuperare la selvaggina abbattuta da altri a meno che ciò non venga richiesto dagli stessi.
Se siamo ospiti: nel caso in cui siamo ospiti in una riserva o in una zona di caccia non abituale, occorre adeguarsi alle abitudini tradizionali senza voler imporre le nostre.
La nostra arma: l'arma va utilizzata in assoluta sicurezza. Atteggiamenti che per noi sono sicuri ma che non fanno sentire a loro agio i nostri compagni andrebbero rigorosamente evitati. In generale occorrerebbe essere particolarmente attenti a:
caricare il fucile solo nell'immediatezza dell'inizio della battuta di caccia;
scaricare l'arma all'attraversamento di zone scoscese quali fossi e dirupi;
evitare di portare il fucile a mo di bastone e con sufficienza;
non appoggiare il fucile carico ad alberi o frasche;
evitare di puntare il fucile verso cani e cacciatori;
evitare di passare un fucile carico ad un altro cacciatore;
sparare solo dopo aver accertato la completa sicurezza per cani, persone, cose;
La fauna selvatica: la selvaggina appartiene a chi l'abbatte. Perciò se il nostro cane la cattura va restituita a chi l'ha abbattuta. Se la persona che ha abbattuto il selvatico non riesce a ritrovarlo offriamo l'aiuto nostro e del nostro cane per ritrovarla. Nel caso in cui la selvaggina abbattuta da noi venga recuperata da altra persona all'atto della restituzione procuriamoci di ringraziarlo sentitamente e di ridargli la cartuccia. Non è inoltre corretto esporre la preda in maniera esasperata legandola per esempio sopra la macchina.
Tratto da Fidc