« Come adoro questo Lago e come mi fa ira, quando certuni, come Illica, me lo chiamano pantano! Già essi non possono comprendere le dolcezze del vivere al cospetto della natura; sono troppo abituati alla vita inutilmente irrequieta della città». Questa la confessione fatta un giorno da Giacomo Puccini a un amico recatosi a Torre del Lago.
Torre del Lago, diagonalmente opposta a Massaciuccoli a sette chilometri da Viareggio, è frazione di questo Comune. Trentacinque anni or sono, consisteva nella chiesa, cinque o sei casolari sparsi per i campi, parecchie capanne da pescatori, trecento abitanti. Prende il nome da una vecchia torre doganale, il predicato dal lago che dista circa un chilometro e verso cui si protende per una strada ampia e piana, con una serie di case, di campi, di ville che terminano presso la sponda. Ivi era appunto la vecchia torre, sulle fondamenta della quale sorge ora una casa graziosa e modesta, con un giardino pieno di fiori e di piante, circuito da una cancellata per cui si accede al lago.
La famosa «villa» di Giacomo Puccini.
Da Giacomo Puccini intimo
Guido Mariotti
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