Pescia (Villa del Castellaccio), 8 settembre 1895
Caro Fero,
dammi notizie del mio caro Torre del Lago. Dimmi se c'è caccia, chi ammazza di più, se il marchese Ginori ha fatto mai l'apertura e se ora si trova costì. Se il Selmi è andato via, se Cecco-pateta è venuto, se si ricorda più dell'uomo serpente (Dio medesimo, ti tronco), se Giovannino è andato ancora in America, se c'è caldo, (qui si crepa, dio zebedeo, credo che peggior moccolo non potevo trovarlo) se il sor Eugenio sta bene e così la sor'lda, se la capitozza di Boccia è all'asciutto, se Ghigo trema sempre, se Làppore è a piede libero, se il sor Giovanni è mai arrivato a Ferracci, se l' elettore porta sempre il cappello, se i ragazzi incheccano, se Lello finisce tutti i barbagianni, se tu lavori, se i sigg. Müller sono sempre costì. Saluta tutti. Tuo G. Puccini.
(Lettera di Puccini a Ferruccio Pagni, Torre del Lago)
Tratto dal testo: “Puccini com'era”
A cura di Arnaldo Marchetti
Milano, Curci, 1973