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Pucciniana

Con gesto mago tiro al volatile col mio fucil


lunedì 17 agosto 2009
    

Son cinque ore della mattina
mi trovo a Bale
con nebbia tale
da far venire
l'uggia alle spire,
ed alle quindici
sarò a Milano
dove coll'ano
si fa il risotto
fosser le otto
sarebbe meglio
perchè a Tereglio
sarei vicin.
Ed ecco invece
come la pece
fermo alla sedia
d'esto buffet.
Sino alle sette
non parte il treno
ecco che scrivo
lettere in versi
quasi dispersi
per far qualcosa.
Tutta la casa
sarà a russare.
A quest'orina
anche Tomina
colla gavina
farà i suoi sogni
pensando ai cardi
del suo Gherardi.
Io sto a Milano
pochi giornetti
e poi i garetti
porto sul lago
con gesto mago
Tiro al volatile
col mio fucil.
Dico davvero
dì a quell'ometto
che ora è il tempo
di ben tirare
venga un giornetto
ed anche due
sarebbe un bue
se poi non vien.
Io poi con Tonio
Elvira magra
venga pellagra
se non verrem.
Comprai vettura
carina tanto
che come un guanto
scivola ben.
E' a dimensione
più piccolina
vendei vecchione
le due vettur!
Ora ho la grande
e la piccina
che poverina
pare il vapor.
Che sonno ho indosso
è notte scura
quasi paura
fa il San Gottard.
Ma non è freddo
Presi la panna
col caffè e burro
son sicurro
di poi star ben.
Saluto tutti
con molti rutti,
con tante megge,
con le scoregge...
Noi siamo vecchi
merda d'orecchi,
se non ci credi
puzzo di piedi...

Giacomo Puccini alla sorella Ramelde - Celle

Basilea, 31 ottobre 1909. Ore 5 di mattina

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