All’ombra di un carrubo secolare,
m‘adagio esterrefatto al tronco.
Con nostalgia, contemplo i resti della masseria,
ristoro di viandanti, pastori, briganti e cacciatori.
Dal punto della mia osservazione,
orrendo il quadro che davanti mi si pone.
A valle, autosnodati in modo articolato,
alimentano il monte del superfluo e,
un altoforno esala i fumi della”civiltà”.
Sul colle della gaiezza mia, eoliche pale frullano l’aria
succhiando tutta l’energia.
Sincroni, camion e ruspe girano tra i gabbiani e,
nella coltre vigilantes sbottonano la sbarra
a sua maestà la spazzatura.
All’ombra di un carrubo secolare,
esterrefatto osservo un sole pallido tra i pannelli,
un quadro orrendo con le sembianze
di un campo di concentramento.
U.Clausi