Con l’ansia dentro
rileggo dopo un anno
del bosco i mutamenti.
Nella rassegna sosto in ogni tappa
sentendo a pelle la musica
dei miei componimenti.
Mentre un campano intona la cerca
scorgo anfratti, profili e scorci febbrili agghindati d’inverno.
All’albero dei corbezzoli mi rifocillo e mi tingo di rosso
mentre una famiglia ordinata di funghi
m’inebria col suo olezzo.
Dai riflessi verdi, gialli e sanguigni di un guado
mi sento rapito
poi s’accascia una foglia nell’acqua e dirompe l’incanto.
Riprendo la cerca sul monte
dove il sole si bagna le labbra al nevischio trattenuto dal muschio.
Uno scagno mi desta mentre un merlo ruffiano
dal becco giallo il forte allerta.
Una lepre trapassa, una regina s’impenna e si salva.
E quando a sera rileggo del bosco i colori
sotto la pelle risento la musica e mi porto nel sonno
tutte le melodie per sognare.
U.Clausi