Il primo attore nel plauso
s’accuccia e si rannicchia.
Ed io, come un istrione declamo sull’asfalto
il copione urbano.
Commiati, prediche e sermoni
incomprensioni, rancori, arrivederci e tanti saluti e baci.
In coda fremo per pagare luce e calore
la tassa delle scorie e l’acqua clorata
di un mondo artificiale.
Cala il sipario
sul mio teatro agreste, umile, romantico, avvincente.
Ed io, mi sento come un pupo reietto
nel teatro delle marionette.
U.Clausi