Mi avevi fatto grande e sei volato via
lasciandomi nel tascapane educazione e istruzioni
per districarmi nel caos cittadino
e ricrearmi nell’immortalità del mondo agreste.
Caro Babbo
in questo immenso globo pieno d’intenti e privo di valori
dove i ricchi vanno a caccia per il mondo e
i poveri fregati sono solo i disgraziati.
Caro Babbo
grazie a te amo ancora ridere, sorridere e gioire
e dietro le tue orme prediligo ancora
il gioco della caccia che dilettava nonno, amici cari e zii.
Caro Babbo
tu che stai in alto sopra le montagne tra le nubi bianche
non sai dello sgomento che dilaga sulla Terra
tra i boschi nudi e crudi
dove gli alberi non dialogano con nessuno
e le rimesse sono prive di regine.
In te confido poiché mi hai sempre accontentato
con balocchi, fatterelli e allegria
e hai sempre detto che le piccole cose sono grandi
perché queste farciscono il cuore di magia.
Caro Babbo
si sta avvicinando la festa del Natale e ti prometto di
mantenere la tempra e l’integrità dei tuoi insegnamenti
e di cercare sempre nel bello del creato rispetto e stima.
Caro Babbo Natale
tu che stai in alto sopra le montagne tra le nubi bianche al sommo della Terra
e misconosci le bugie, per questa festa santa ti chiedo di portarmi
una tormenta calda intrisa di emozioni, fate, folletti e Regine
per sognare ancora nel gioco della caccia
come facevo da bambino.
Umberto Clausi