Che nostalgia
scandire le memorie e ripassare come poesia
gli involi che hanno coronato
la fanciullezza mia.
Le stille serpeggianti
sui vetri della finestra che dava sul cortile e
i passeri raminghi che sfidavo
dalle mie prigioni.
Nei brividi del freddo
nel lustro della fiamma che sparava
le ultime cartucce dell’inverno.
Per una tregua pregavo e a ciel sereno
mi accodavo al bracco che seguiva nonno Pino
Senza indugiare
nella cornice della poesia mi sentivo dire:
Berto …
raccogli il biancospino per onorare la partenza
di tutte le Regine.
Umberto Clausi