...era una mattina di novembre di 10 anni fa circa, erano ormai le 10 passate e il babbo con la solita battuta mi invitava ad andare a casa...'vecio tirom zö e ndom a ca!! (recuperiamo le gabbie e andiamo a casa).Il carniere contava 5 sasselli e una cesena. Dopo aver sistemato in macchina le prime gabbie il Riccio (soprannome da sempre di mio padre ) mi dice: 'Net ensó te a to le spie' (vai a prendere le spie?) e io accenno un gesto col pollice e ovviamente confermo. Arrivo alle spie distanti circa 150 mt dal capanno e mentre aggancio la prima gabbia mi rendo conto che, nonostante fosse agganciata alla 'forcella' la 'spinardina' non smette .... Uno 'sssssssss' dietro l'altro, quasi volesse avvertirmi.... Avevo sicuramente poca esperienza allora, ma mi resi conto subito che stava arrivando qualcosa di 'buono' . Il tempo di rimettere la gabbia sul chiodo, e mi passan sulla testa 3 sasselli (6 ali rosse) col becco rivolto al secco...ormai il 'Riccio' aveva praticamente finito di sistemare le gabbie, ne mancava solo uno, El nömer des (il numero dieci) posizionato sull'ultima robinia ai confini della posta...
Il tempo di girarmi e la meravigliosa scena che i miei occhi hanno la fortuna di vedere è dipinta così... Il babbo a testa bassa, quasi cercasse monete in terra, che rientra nel capanno e 3 sasselli sul secco rivolti verso il capanno! Il 10 cantava come un matto a voce alta mentre il babbo centrava uno dei tre turdidi...gli altri due si allontanano 100 mt forse dall'appostamento, alla 2º o 3º primavera di seguito sembrano quasi costretti a tornare sul secco da come muovono le ali. I sasselli a terra ora sono due... Il 'Riccio' non sbaglia davvero mai....il terzo credo abbia fatto almeno 15 giri sopra le piante di buttata, per poi finire a posarsi sul secco vicino al 10 che continuava a cantare senza alcuna interruzione...ultimo e decisivo boom del vecchio calibro 20, ben guidato dal babbo!!! È stata proprio una mattina di quelle che dici ..."vale il prezzo della licenza!!" Beh, che dire Riccio, grazie per qst mattina che racconterò a mio figlio, magari una mattina di novembre e magari al capanno...ma soprattutto grazie per la grande passione trasmessa, per le mille storie raccontate, per i mille trucchi insegnati! Con la speranza che anche il mio piccolo Mattia possa apprendere presto da te, tanto di tradizione e cultura venatoria quanto di vita, educazione e semplicità, come hai trasmesso a me, grazie, grazie e ancora grazie Papà !!!