Sotto il sol leone,
dall’ombrellone,
scruto la mia prole
ch’erige castelli
di sabbia in riva al mare.
Lo scroscio di risacca mi detiene, l’olezzo delle alghe m’affattura.
Mi chiama l’alba,
buco la notte, l’accosto fra i monti piano piano,
tra stoppie rilucenti
di rugiada e rovi
che pullulano di
more rosse e nere.
Un colombaccio,
mi passa quatto quatto
di traverso,una ghiandaia
stridendo l’allegria
dentro l’aria, m’indica
sotto la quercia, l’acqua
che sgorga dalla gora.
M’accendo,
armonizzando
tutti i sentimenti
sentendo l’agio sulla
soglia del mio regno,
edificando in aria
il mio castello.
Ritorno a vigilare
Sulla mia prole ch’ erige
castelli di sabbia
in riva al mare.
Umberto Clausi