Cassette sgarrupate,
tavole scippate,
chiodi storti
e dita ammaccate.
Dal grembo della mamma
il cuore mio ha sempre
dimorato nella
casetta a fianco:
nido, placenta,
cordone ombelicale,
raduno degli amici
e piazza grande.
Bocconi condivisi ,
rubati, sottratti di nascosto
alla mia nonna;
avanzi, ossa lisciate dalla fame,
pane raffermo ed ammuffito.
Davanti al mio castello
l’eccitazione !
la voglia della vita,
e dello stare assieme.
‘E quando poi s’affaccia
il primo attore lo sguardo
che mi lancia dalla cuccia,
trovo che é forte e penetrante
e conta quasi quanto,
quello di Papà e Mamma
Umberto Clausi