"La caccia è attesa, è ricerca di qualcosa che non sai ancora cosa sia. Ignori cosa potrai incontrare. Sei fuori dal mondo, fuori dal tempo, ti lasci andare, ti perdi: eccolo, il senso della caccia. La caduta dentro se stessi, la ricerca dell'ignoto, potersi isolare dai mali del mondo, da certe brutture.
Ecco perchè io non potrei vivere senza la caccia. Perchè, senza caccia, non potrei conoscere e, insieme, dare tregua a me stesso. Puoi tornare a casa a mani vuote o piene, non cambia niente. Anzi, vuoi sapere il mio sogno di cacciatore? Darei qualsiasi cosa perchè ci fosse una nicchia del tempo in cui poter colpire la preda per poi ridarle la vita. Liberare la selvaggina, rianimarla, vederla arrivare di nuovo, azionare il replay in modo che la scena ricominci. Sarebbe bello. A Chele e Peter dico spesso che, se fossero in commercio proiettili con il sonnifero, sarei l'uomo più felice del mondo. Spesso, quando esco, mi capita di richiamare a me gli uccelli, quelli che più mi colpiscono, e poi li lascio andare via. Allora ho già dimostrato a me stesso che, se avessi voluto, avrei potuto sparare. E' questo il massimo per un vero cacciatore”.
Roberto Baggio
Tratto da Una porta nel cielo (Limina Edizioni)