Avevo
la casetta immersa nell’ orto degli ulivi,
riva del bosco e molo dove gli amici miei,
sotto la via del sole trovavano ristoro.
Avevo un nonno che
nelle giornate fredde m’intratteneva
come un cagnolino al suo braciere e,
tra una battuta e l’altra con la sua canizza
sulle effusioni della carbonella
mi faceva sognare.
Avevo una mamma che
m’ accudiva come un figlio Fido mio.
Avevo un papà amico e condottiero che
mi aveva dato il gene agreste e
insegnato l’arte di cacciare.
Avevo tutto:
calore, educazione e comprensione.
Oggi ho il superfluo e mi ritrovo circondato dall’effimero,
al centro di una città recluso tra il cemento e,
sull’asfalto a correre per inseguire il nulla.
Umberto Clausi