A caccia inibita e preservata,
nella frenesia dell’apertura il mio lui
m’ammalia in un giro insolito.
Delicatamente monto la groppa sua
con il cappello proprio da fantino e,
nell’alea del vento l’avventura.
Un’oda lunga in un mareMagnum,
ci catapulta su un’isola deserta.
Una filata lunga e travagliata,
sulla cocente sabbia con insita sagacia.
Senza ferma al frullo rincorremmo,
forse il gabbiano bianco di Livigston che
ci condusse dopo una planata lunga
al centro delle stelle.
Solcammo l’universo intero
con rotte segnate forse dal sesto senso e,
da una stella all’altra ci trovammo
giusti tra le anse della luna.
A caccia inibita e preservata scoprii oltre
i confini della caccia pratica che fido mio è anche esploratore,
il mio umile compagno
per accontentarmi in tutto
mi condusse infine dove si assopisce e splende il sole.
U .Clausi