Vi saluto boschi, plaghe giovanili,
e voi sofficiterreni
ove sentimmo il profumo
della fresca collina.
Ora divelti tronchi stanno,
tra foglie secche.
Né più il tordo
trova l'antica gemma, la secca oliva,
più non saltella sul vecchio ramo.
Salta la ghiandaia
padrona dell'alta quercia.
Lancia aspro grido
ai tronchi travolti.
Anche tu volpe,
tacita tra i furbi mammiferi,
sbigottirai al mancato covo.
Altre terre vangherai.
Incontamita luna,
sfera fulgida al firmamento.
Nuova Diana vagherai
per i pascoli senza vita,
sempiterna del Silenzio.
Stelle tutte, allo scempio
immobili spettatori.
Domenico Gadaleta