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RaccontiRoberto Baggio cacciatore - Il sogno più grande mercoledì 27 agosto 2008 | | “Per me i sogni sono necessità. Per me, i sogni sono obiettivi. Quando penso ai sogni, agisco. É il mio modo di vedere le cose. I miei sogni si chiamavano famiglia, calcio, pace interiore. Ho raggiunto tutto, a modo mio. Eppure ho ancora fame. Continuo a sognare...
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| A Folaghe sul lago mercoledì 20 agosto 2008 | | Era la settimana di Natale di diversi anni fa. Ugo, scultore di stame per il cimitero e vecchio compagno di caccia, mi propose di andare sul lago, a folaghe, con il barchino di Mariano.
Quella mattina, nell’aria gelida e cristallina, la superficie nera del lago appariva silenziosa e immota: solo leggere increspature lambivano appena i giunchi inghirlandati di ghiaccio. Il cielo era un manto oscuro su cui sembrava avessero sparato salve di schioppettate dai cui buchi trasparivano miriadi di stelle lucenti...
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| Di un Cacciatore mercoledì 23 luglio 2008 | | Camminava lungo la via che dal vecchio ponte, costeggiando il torrente, porta al casale e già le luci familiari del piccolo paese apparivano distanti ma nitide nella direzione in cui due ore prima era tramontato il sole. Si era attardato su nell’altopiano a parlare con quell’unico amico che aveva visto più primavere di lui, ed ora scendeva a valle con in suoi due vecchi segugi al guinzaglio.
Aveva sentito l’acqua scorrere in mille vortici ed il brusio sommesso di questa nel frangersi sui ciottoli più grandi del letto ghiaioso.
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| Squadrina mercoledì 23 luglio 2008 | | Quel giorno Ugo mi chiese di fargli compagnia alla cacciata al cinghiale nella riserva di Querceto. Di primo mattino faceva un freddo cane, tanto che una consistente coltre di brina aveva avvolto ogni cosa a perdita d’occhio. Pensavo: “Se almeno mi venisse un bel verro, poco male, il freddo si sopporterebbe anche volentieri, ma il peggio è che così ti seccano i piedi e magari del cinghiale, nemmeno il puzzo”! La zona di caccia si presentava come una vasta vallata circondata da imponenti colline dai fianchi impervi coperti da macchia alta a perdita d’occhio, spesso fitta ed impenetrabile...
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| La Caccia nel cuore mercoledì 23 luglio 2008 | | Sono passati oramai tanti anni eppure ripensando alla mia infanzia ed alla mia fanciullezza niente mi è più nitido seppure velato di tristezza de i mille momenti in cui la caccia è rimasta viva nella mia mente ed ancor più nel mio cuore;una caccia fatta di sensazioni straordinarie che ancora oggi a distanza di tanto tempo mi danno la consapevolezza di cosa si perdono tanti giovani d’oggi che presi dalla tecnologia e da mille altre cose non hanno mai assaporato il ‘Profumo della caccia”.
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