In Toscana i cani sono ammessi in qualunque esercizio commerciale. E' l'effetto delle nuove norme in vigore con la legge 59 del 2009, che obbliga i negozi a concedere il libero accesso degli animali a meno che venga inoltrata formale richiesta al Comune. Ma il divieto a quanto pare non è stato ben accolto dai commercianti della regione. E infatti, si legge su Repubblica.it, "basta fare un giro per i negozi di Firenze per notare quanti divieti d'accesso siano incollati sulle porte e, anche quando non esiste un esplicito divieto, quanti negozianti allontanino chi prova ad affacciarsi col cane al guinzaglio".
E il comune di richieste esplicite ne ha ricevute pochissime. Per Arnaldo Melloni, dirigente del dipartimento ambiente di Palazzo Vecchio, "Molti non conoscono la legge regionale e altri fanno finta che non esista. Come Comune, tra l'altro, a Firenze diamo della normativa l'interpretazione più aperta possibile, per noi non esistono limiti neppure nei supermercati e nei centri commerciali". Mentre in molti - ed è la linea sposata dal quotidiano - bollano il fatto come una discriminazione nei confronti dei clienti con il cane al seguito, si continua purtroppo ad ignorare che frequentare bar e ristoranti in ambiente igienicamente salubri, è un diritto di tutti gli altri clienti, che possono inoltre avere fobie e allergie da non sottovalutare. Lasciare la libera scelta ai negozianti senza imporre nulla per legge era chiedere troppo?