Venerdì scorso un anziano è stato aggredito e ucciso da un branco di cani randagi alla periferia di Milano, nel quartiere Baggio. Le autorità come nel caso del camionista morto a Livorno, hanno avviato le procedure di indagine per accertare possibili responsabili, ovvero se la proprietà di questi animali può essere o meno attribuita ad alcune persone. "Sicuramente ci sono delle responsabilità, auspico che vengano accertate in tempi brevi" ha dichiarato il sindaco Pisapia.
Nel frattempo la Asl di Milano si è messa alla ricerca dei cani vaganti con tanto di fucili caricati a dosi di narcotici. Finora però la “caccia” non ha dato risultati apprezzabili, solo qualche avvistamento, nessuna cattura. In queste ore si riunirà il vertice chiesto dal dipartimento veterinario della Asl per discutere del piano per affrontare l'emergenza e contenere il randagismo. Prefetto e Asl, si ricorda sul Corriere della Sera, possono emettere ordinanze per la cattura e anche l'abbattimento del branco.
Gaetano Gnudi, questo il nome della vittima, non era di Milano. Era residente a Inverigo, in provincia di Como e si era recato nella periferia milanese per fare visita ad alcuni amici. Quando è arrivato però non erano in casa ed ha deciso di fare una passeggiata nei dintorni nell'attesa che tornassero. Durante la camminata si è imbattuto nei randagi. L'uomo è morto poco dopo per le gravi lesioni riportate.