La sua nascita è stata annunciata solo qualche giorno fa ma la Federazione Italiana Diritti Animali e Ambiente, nata per volontà dell'ex ministro Brambilla, ha già presentato le proprie osservazioni al testo della nuova legge in materia di animali d’affezione, di prevenzione e controllo del randagismo e di tutela dell’incolumità pubblica, licenziata nei giorni scorsi dalla commissione Affari sociali della Camera.
Delle valutazioni critiche si è fatta ovviamente portavoce la stessa Brambilla, nella sua relazione alla commissione Ambiente, chiamata a formulare un parere sul provvedimento. " A mio parere – ha sottolineato l'on. Brambilla - sono stati compiuti alcuni passi indietro”. Lo è, per esempio, la cancellazione del “cane libero accudito”, che imporrà ai Comuni l’onere d’ingenti spese di mantenimento in canile per tutti quegli animali valutati non aggressivi e positivamente accettati dalla comunità. E la definizione di animale aggressivo, quindi abbattibile per ordinanza, è talmente generica da rendersi applicabile, ad insindacabile giudizio di un veterinario, anche al cane che abbaia per semplice paura, indipendentemente dalla reale pericolosità".
"Decisamente in controtendenza - continua Brambilla - anche gli emendamenti apportati che abrogano la banca dati nazionale centralizzata dell’anagrafe canina/felina, facendo tornare l’Italia al 1998, quando un cane perso durante una gita in una Regione diversa da quella di registrazione restava spesso in canile a vita perché randagio, o veniva riconsegnato all’ignaro proprietario solo dopo mesi, a causa del tortuoso iter burocratico necessario per il riconoscimento".
(Agenparl)