Pochi giorni fa nel pisano un bambino di soli quattro anni è stato aggredito da un pitbull di proprietà di amici di genitori. La tragicità di quegli attimi, ricostruiti dalle notizie diffuse a mezzo stampa, ci restituisce purtroppo una realtà drammatica che troppo spesso si vuole ignorare, ovvero quella dell'effettiva esistenza di razze di cani più pericolose rispetto ad altre.
L'aggressione è stata tale che i proprietari dell'animale non hanno potuto far nulla per far staccare le fauci del cane dalle gambe del piccolo, contringendoli al gesto disperato di prendere un coltello da cucina per uccidere l'animale. Grazie a questo pronto intervento il bambino è ora fuori pericolo e se la caverà, traumi a parte.
Appare chiaro ancora una volta che spostare la responsabilità dell'aggressività dei cani sui padroni, incolpandoli di qualsiasi manifestazione violenta del proprio cane, è qualcosa di inadeguato, che non risponde, se non in minima parte, al bisogno di sicurezza dei cittadini. I tratti caratteriali di queste razze sono frutto di un'accurata selezione ai fini del combattimento e dell'annientamento dell'avversario. Non c'è da stupirsi, a nostro parere, se qualcuno di questi prevalga sulle cure e le attenzioni amorevoli dei proprietari.