Sono stati veri momenti di terrore quelli passati da una 30enne di Cantù, azzannata alla testa dal dogo argentino del proprio compagno. Il fatto è avvenuto nella più tranquilla normalità quotidiana, nella stessa abitazione della donna che condivideva con il fidanzato. Ad un certo punto, raccontano le cronache locali, qualcosa dev'essere saltato nella testa del cane, visto che ha improvvisamente attaccato la giovane che si era abbassata per aprire un cassetto.
Il padrone era in un'altra stanza ed è intervenuto quasi immediatamente, salvandole la vita e chiamando prontamente il 118. Vista la gravità delle ferite alla testa è stato necessario il trasporto immediato tramite il servizio dell'elisoccorso. Le condizioni della 30enne sembrano stabili, la ferita le è stata suturata con diversi punti e la posizione del morso dovrebbe escludere anche ulteriori interventi di ricostruzione e di chirurgia plastica.
Ora si apre un nuovo capitolo e cioè cosa farne di quel cane instabile e evidentemente non adatto alla vita domestica. Come molti sanno il dogo argentino fu considerata razza pericolosa e inserita nell'apposita lista, che è stata successivamente abolita. Il dogo è stato creato negli anni 20 per la caccia al puma e al cinghiale. La selezione è servita a ricercare tutte le caratteristiche di un cane dal temperamento aggressivo e temerario, con una imponente forza fisica. Insomma, un'arma micidiale difficile da gestire se ti si rivolta contro. Come prevedono le nuove direttive di legge, ora questo cane sarà prima sottoposto ad accurati esami comportamentali per appurarne l'aggressività (come se non fosse già abbastanza una donna in fin di vita), poi si vedrà. La palla passerà all'Asl, che deciderà in base ai rilievi comportamentali, se predisporre un percorso di recupero.
|