Sabato scorso un gruppo di attivisti si è introdotto furtivamente all'interno dei recinti di Green Hill, l'allevamento di Montichiari bersagliato perchè fornisce beagle per la sperimentazione scientifica, ed ha portato via 25 cani. Dodici persone sono state identificate e arrestate in flagranza di reato e detenute per due giorni. In manette otto donne e quattro uomini arrivati a Montichiari da Bologna, Ferrara, Roma, Firenze e Treviso accusati di furto in concorso, danneggiamento, resistenza e violenza a pubblico ufficiale.
Dura la reazione dell'azienda: "questo movimento - dicono in una nota i titolari di Green Hill - è diventato violento e criminale. Le azioni violente e sconsiderate condotte a Green Hill sabato hanno arrecato danni e hanno messo la vita delle forze dell’ordine e degli animali a rischio. Conduciamo - si legge - un’attività legale, necessaria per la comunità medica e scientifica, per il suo fondamentale ruolo nel migliorare la salute delle persone e degli animali. Le principali cure ai pazienti che soffrono di malattie anche gravi sono state messe a punto grazie alla sperimentazione sugli animali, pensiamo ad esempio ai chemioterapici".
A sostegno dell'azienda si è schierata anche FederFauna (Confederazione Sindacale di associazioni di allevatori e commercianti di animali), che in una nota fa sapere di essersi costituita parte civile, "essendo stati nostri iscritti tra le prime vittime. La violenza degli ultras animalisti - dice Federfauna - ha colpito prima gli allevatori di animali da pelliccia, poi gli allevatori di conigli, ora quelli di cavie". Sul tema le reazioni sono state tante. Anche il sottosegretario alla Salute, Adelfio Elio Cardinale ha detto la sua. "Posso condividere alcune motivazioni dei manifestanti - ha dichiarato - ma non può esserci alcuna deroga al rispetto delle leggi. Da parte del governo comunque non c’è alcun ostacolo alla chiusura dell’allevamento".