Della scottante questione dei randagi uccisi per le strade in Ucraina e Polonia, si è fatto un gran parlare da quando sono partiti i preparativi per l'europeo di calcio. Sono partite campagne animaliste di ogni genere, da ogni parte del mondo, che nel nostro paese hanno avuto una fortissima eco.
Il Professor Renato Massa, docente di Biologia Animale all'Università Bicocca di Milano, affida a Facebook una riflessione sul tema, ricordandoci che in realtà “i cani randagi vengono purtroppo uccisi un po' ovunque, anche in Italia e anche in USA dove è addirittura la società animalista PETA (People for Ethical Treatment of Animals) che se ne incarica per tutti quelli che non riesce a fare adottare, la grande maggioranza, cioè centinaia di migliaia”.
Il problema è che di questa gatta da pelare qualcuno se ne deve incaricare. “Non dico – argomenta il Professor Massa - che sia una bella cosa ma vorrei sapere che altro si può fare se nessuno li adotta, e comunque perché prendersela proprio con l'Ucraina, un paese certo non ricco dove il trattamento etico degli animali è chiaramente più problematico che in paesi più ricchi".
"Davvero non capisco - chiude il professore - mentre in Africa si sterminano gli ultimi rinoceronti, in Asia le foreste degli oranghi vengono tagliate per la coltivazione di palma da olio, in Brasile si spara direttamente sui raccoglitori di lattice che contrastano la deforestazione, i nostri animalisti ci propongono di boicottare l'Ucraina. Boh, se qualcuno mi potesse spiegare...".