Hai un giardino? Per l'Enpa non puoi adottare un gatto. E' quanto denuncia sulla gazzetta di Parma l'ex consigliere comunale del Pd Piersergio Serventi, che si è visto rifiutare la richiesta di adozione di due gattini per i nipotini, dopo che i volontari si sono accertati dell'intenzione dell'uomo di farli uscire di casa, una volta adottati.
“In campagna i gatti non li diamo a nessuno! - conferma Lella Gialdi, storica presidentessa dell'Enpa – E nemmeno a chi vive in città al pianoterra e non ha almeno una zanzariera”. Insomma i gatti devono essere proprio rinchiusi a vita tra le quattro mura domestiche secondo questi animalisti. “Se sono lasciati liberi – continua la Gialdi – può sempre succedere qualcosa: dagli incidenti in strada alle volpi, fino alle ferite durante i tagli dell'erba e le arature”. Rinchiuderli in casa non è una tortura, visto che, argomenta ancora l'animalista, i gatti “riescono a trovare il modo di divertirsi ed essere stimolati con poco: anche una briciola a terra o un pezzetto di carta sono fonte di gioco”. “E' preferibile così – dice – se la libertà può diventare motivo di morte o di sofferenze”.
Tutto questo sembrerà assurdo a chiunque conosca minimamente le attitudini di questo animale e che ne abbia visto qualcuno rincorrere lucertole, arrampicarsi sugli alberi e sonnecchiare nei posti più nascosti sotto cespugli e cumuli di foglie. Se lasciato libero un gatto difficilmente sceglierà, se non per ragioni climatiche, di stare rinchiuso dentro quattro mura e se rinchiuso a forza alla prima occasione farà di tutto per svignarsela. A meno che la loro gabbia dorata sia totalmente priva di vie d'uscita. Allora forse, pian piano, si rassegnerà.
Quella di prevedere la reclusione totale del micio non è l'unica condizione richiesta dall'Enpa per l'adozione, che, proprio come quella degli esseri umani, prevede anche periodiche visite di controllo da parte dei volontari. L'adozione viene infatti anche negata agli studenti che vivono da soli, agli ultrasettantenni e a chi ha bambini piccoli particolarmente vivaci. Inoltre ogni situazione familiare viene valutata attentamente onde evitare un possibile abbandono. Insomma siamo passati dall'avere gatti esclusivamente in campagna per evitare le invasioni di topi, all'allontanarli dalla natura costringendoli in case di città, fino a difenderli con un'apprensione che definire esagerata è un'eufemismo. Se non è una pura degenerazione questa...