E' una storia che ha dell'incredibile quella capitata ad un cacciatore mantovano, che si è visto sequestrare il cane a causa della denuncia di una donna, la quale ha raccontato alle autorità di averlo visto picchiare l'animale. Dopo sei mesi da quella denuncia a casa sua si sono presentati i carabinieri, comunicandogli l'avvenuto sequestro del suo amato Poker, un setter inglese maculato di sette anni.
Riguardo all'accusa, Alberto Beretta, questo il nome del cacciatore di Asola, nega di aver mai picchiato il cane. "Tutto falso - dice alla Gazzetta di Mantova - Qualsiasi cacciatore sa che rapporto esiste con il proprio cane. Quel giorno è vero che sono sceso nel recinto del cane, sotto la mia abitazione, ma ho picchiato sulla cuccia per farlo stare tranquillo e smettere di abbaiare, perché disturbava i vicini".
Al di là del fatto in sé, quello che lascia sconcertati è la motivazione data dal pubblico ministero alla richiesta del padrone di riprendersi il cane o di poterlo affidare ad un'altra persona pur di toglierlo dal canile dove è stato rinchiuso: "l'affido del cane a un cacciatore non è bene", avrebbe detto il PM secondo quanto si apprende dal quotidiano mantovano. Se così fosse si tratterebbe di una grave discriminazione viziata da un pregiudizio del tutto incomprensibile.
"Ho 72 anni e di cani ne ho avuti tanti, ma con Poker il rapporto è diverso – spiega il cacciatore –. Due anni fa ha avuto un incidente ed è stato investito da un’auto che gli ha spezzato entrambe le gambe posteriori. L’ho fatto operare qui ad Asola, ma poi, visto che non si ristabiliva, l’ho portato anche in una clinica specializzata a Cremona, dove lo hanno guarito perfettamente. Ho due figlie, ma per me lui è il terzo".
Ora, dopo l’atto di restrizione emesso dal tribunale di Mantova, il cane è stato affidato in custodia al canile di Calvatone. "Vado tutti i giorni a dargli da mangiare ed a trovarlo - spiega il cacciatore-. Lui ha bisogno di me e io di lui". Il legale di Beretta è Mauro Messori, presidente provinciale di Federcaccia, il quale ha presentato una istanza al tribunale del riesame per far revocare il provvedimento. "Ho chiesto che venga restituito il cane al mio assistito - dichiara alla Gazzetta mantovana - o che comunque si fissi l’udienza. Nel corso del dibattimento ho presentato le decine di testimonianze a favore di Beretta ed è emersa anche la richiesta che il cane venga tolto dal canile e affidato a parenti dell’uomo. È stato allora che il Pm ha detto che non gradiva un affidamento ad un cacciatore. Ora aspettiamo che riapra il Tribunale per la fissazione dell’udienza".