Una delibera della giunta dell
'Emilia Romagna di questi giorni ha approvato e finanziato con
180 mila euro (fondi ministeriali per la lotta al randagismo) un progetto per il
controllo delle nascite dei cani appartenenti alle persone socialmente deboli.
Già perchè l'unico modo per combattere il randagismo, vista la situazione attuale, è quella di ricorrere alle sterilizzazioni, che devono essere il più possibile diffuse e arrivare a coprire quella fascia di popolazione che non se lo può permettere, piu' incline, forse, anche all'abbandono per cause di necessita'. Su questa considerazione si basa la norma dell'Emilia Romagna che mira in questo modo a ridurre il numero di cani abbandonati o ceduti nei canili e in questo modo alla collaterale riduzione del costo sociale per il loro mantenimento nelle strutture pubbliche. Alto obbiettivo è quello della riduzione dell’incidenza dei danni provocati dalla presenza di cani vaganti (aggressioni all'uomo e agli animali da cortile), e l'incremento della consapevolezza dei proprietari di cani sull’adozione di pratiche atte a controllare l’attività riproduttiva dei propri animali.
Il progetto per ora è attuato in fase di sperimentazione nelle Aziende U.S.L. di Cesena, Forlì e Rimini che hanno organizzato, secondo le indicazioni del progetto regionale, una campagna di sterilizzazione gratuita per cani femmina i cui proprietari appartengono a categorie socialmente deboli (reddito familiare inferiore a 15 mila euro lorde, titolari di pensione minima sociale, disoccupati). La sperimentazione, al via il primo ottobre, durerà due anni.